La prossima udienza è fissata per il 16 marzo 2021 alle ore 10, in cui gli eredi della vittima faranno le citazioni dei responsabili civili, ovvero la Cattolica assicurazioni.
“L’accettazione della nostra richiesta a costituirci come parte civile del processo di questa mattina è stata l’ennesima attestazione a riprova del fatto che la nostra associazione è sempre più considerata come portatrice di interessi a difesa delle tragedie stradali e, in particolar modo, della legge dell’omicidio stradale – afferma Pallotti - . L’imputato, oggetto del processo di questa mattina, è colpevole di reati come l’omicidio stradale, la fuga e l’omissione di soccorso. È impensabile lasciare una persona agonizzante in un fossato che, se avesse avuto soccorso, forse sarebbe sopravvissuta. La legge dell’omicidio stradale, per questo tipo di incidenti, prevede diciotto anni di reclusione. Noi faremo di tutto affinché l’imputato abbia questa condanna, perché quello che ha fatto è inaccettabile, è un vero e proprio pericolo per la società e non ha alcuna giustificazione plausibile. Solo una giustizia giusta può far diminuire i morti sulle strade. Dobbiamo togliere queste persone dalla guida per sempre, impedire che uccidano e scappino”.
“Come difensore ed espressione legale dell’A.I.F.V.S. – afferma l’Avv. Rapattoni - sono davvero orgoglioso di questo traguardo raggiunto. Essere ammessi anche in questo processo è sinonimo del nostro concreto lavoro a favore delle famiglie delle vittime, nonché delle vittime stesse. Siamo e saremo sempre vicini a loro, dobbiamo far sentire la voce di chi, purtroppo, non c’è più. Il nostro compito è duplice: essere vicini alle famiglie e sensibilizzare e fortificare il sentimento di rispetto delle leggi e del codice stradale”.
A quest’ultime parole di Rapattoni, continuano quelle di Pallotti: “È importate sottolineare come oggi la legge sull’omicidio stradale tuteli le vittime. È una legge che ci voleva, un fiore all’occhiello a livello mondiale per la lotta alla strage stradale. Nessuno ha una normativa così importante per la distinzione tra omicidio colposo e omicidio stradale. È un passo in avanti storico e che, nonostante la sua introduzione risalga al 2016, oggi sta portando i primi frutti concreti. Ci tengo a ringraziare – conclude il Presidente - particolarmente il nostro avvocato Rapattoni, che ha sposato e sta portando avanti una tesi sempre più accreditata e riconosciuta nei nostri tribunali; una tesi in cui la nostra associazione porta beneficio tangibile e alla pubblica collettività e alla pubblica salute, ma anche della vittima stessa. Quest’ultima e la sua famiglia non saranno mai lasciate sole a fronteggiare una macchina così complicata quale quella che sta alla base dei procedimenti penali e la magistratura in genere. Non ci stancheremo mai di lottare. Saremo sempre la voce di chi perde la vita sulla strada”.